NAPOLI E LE VILLE VESUVIANE DEL MIGLIO D’ORO: PATRIMONI ARTISTICI INESTIMABILI

  • Destinazione:
  • Durata: 5 giorni
  • Partenza: 29/12/2024
  • Arrivo: 02/01/2025
  • Prezzo: €1,110
  • Attenzione: CAMERE SU RICHIESTA IMPEGNATIVA! CON IL PROF. BOLONDI !!

PALAZZO REALE PORTICI – VILLE VESUVIANE DEL MIGLIO D’ORO: VILLA DELLE GINESTRE, VILLA CAMPOLIETO, PARCO VILLA FAVORITA – CERTOSA DI SAN MARTINO – PIO MONTE MISERICORDIA – CASA MUSEO VILLA PIGNATELLI – COMPLESSO MONUMENTALE DI DONNAREGINA
Il Miglio d’Oro è un tratto di strada che originariamente si estendeva da Ercolano a Torre del Greco, ma che con il passare del tempo è stato esteso al tratto di strada che porta dalla zona est di Napoli ai paesi vesuviani suddetti. L’accezione “d’Oro” è da riferirsi all’alternarsi delle bellissime ville della nobiltà partenopea che spesso sceglievano questo luogo come un luogo di vacanza e riposo a due passi dal mare.

PRIMO GIORNO DOMENICA 29 DICEMBRE  2024

REGGIO/PARMA – PALAZZO REALE PORTICI

Nella prima mattinata, sistemazione in Pullman e partenza alla volta di PORTICI (NA). Pranzo libero lungo il percorso. Portici possiede uno storico porto borbonico: il Granatello, il cui nome deriva dalla presenza, in passato, di molte piante di melograno. A Portici sono presenti numerose ville che fanno parte del cosiddetto Miglio d’oro del Settecento napoletano, tutte edificate da ricchi nobili partenopei che scelsero la zona per la bellezza dei paesaggi e per la salubrità dell’aria. All’arrivo, visita guidata della REGGIA DI PORTICI, si erge tra le pendici del Vesuvio e il porticciolo del Granatello, palazzo reale fatto costruire da Carlo di Borbone nel 1738 e Maria Amalia di Sassonia per la dinastia dei Borbone di Napoli. Attualmente il complesso monumentale della Reggia è aperto al pubblico e ospita il Dipartimento di Agraria dell’Università Federico II di Napoli, un palazzo delle meraviglie, alla realizzazione della Reggia lavorarono ingegneri, architetti e decoratori: Medrano, Canevari, Vanvitelli, Fuga, Canart, Bonito, Re e Geri. Durante il decennio francese (1806-1815) la Reggia fu restaurata con nuovi apparati decorativi e arredata secondo il gusto dell’Impero francese. Al termine della visita, trasferimento in Hotel, sistemazione nelle camere riservate. Cena e pernottamento.

SECONDO GIORNO LUNEDI’ 30 DICEMBRE  2024

VILLE VESUVIANE DEL MIGLIO D’ORO

Prima colazione in Hotel. Giornata dedicata alla visita guidata di alcune Ville Vesuviane del Miglio d’Oro. Arrivo a Torre del Greco e visita a VILLA DELLE GINESTRE, ospitò Giacomo Leopardi negli ultimi anni di vita. Il nome attuale della Villa rimanda ad una delle due liriche composte dal Poeta in questa residenza: La Ginestra appunto, e il Tramonto della luna. La Villa venne edificata sul finire del Seicento dal Canonico Simioli che la destinò a residenza estiva ospitandovi spesso personalità di rilievo della cultura napoletana come Luigi Vanvitelli a cui probabilmente si deve il disegno della scala che conduce al piano superiore. Sul finire dell’Ottocento risale la ristrutturazione della residenza con la creazione del porticato sui tre lati a sorreggere la terrazza superiore conferendo alla Villa l’aspetto attuale. Proseguimento per Ercolano e visita di VILLA CAMPOLIETO, sorta in una posizione fra le più felici e suggestive, a valle della borbonica strada delle Calabrie, non lontano dalla Reggia di Portici e contigua alla Villa Favorita, Villa Campolieto venne edificata per volontà del Principe Luzio De Sangro, Duca di Casacalenda che nel 1755, affidò il progetto e l’esecuzione dei lavori a Mario Gioffredo. Costretto ad abbandonare l’opera intorno al 1760 fu sostituito da Luigi Vanvitelli che, dal 1763 al 1773 (anno della sua morte) ne diresse i lavori, completati nel 1775 dal figlio Carlo. La Villa Campolieto, acquisita nel 1977 dall’Ente per le Ville Vesuviane, oggi Fondazione, dopo 6 anni di restauro è stata riportata al suo primitivo splendore. Anche se la costruzione delle ville vesuviane del XVIII secolo era concepita in modo da privilegiare la fruizione esterna a quella interna, grande importanza veniva data al Salone delle Feste. In quel che rimane dell’affresco del soffitto a botte, s’intravedono figure mitologiche con festoni, amorini e architetture portanti. Gli affreschi alle pareti, riproducono il mito di Ercole con otto medaglioni raffiguranti la sua vita, due nicchie con le statue di Ercole e Cupido, mentre nelle lunette sovrastanti le porte sono raffigurate l’Abbondanza e la Sapienza. Uscendo sul terrazzo si può ammirare una delle più suggestive e panoramiche vedute sul Golfo di Napoli, da Posillipo a Ischia, per giungere a Capri e alla Penisola Sorrentina. Sui due lati del ballatoio si diramano due scale che conducono alla passeggiata scoperta del porticato, dirigendosi a destra s’intravedono quattro garitte che delimitavano una peschiera e che fungevano da riparo dal sole mentre si pescava. Sullo sfondo lo sguardo si apre verso il bosco della Reggia di Portici e l’area archeologica ercolanese. Affacciandoci al centro della passeggiata, ammiriamo l’architettura disegnata dalla scala ellittica che conduce alla fontana e al Palmeto. Proseguendo nella passeggiata e volgendo le spalle al mare, ammiriamo il Vesuvio che domina il paesaggio con la sua imponenza, sulla stessa prospettiva Villa Ruggiero, a destra Villa Favorita. Proseguimento con la visita al bellissimo PARCO DI VILLA FAVORITA, grande area ricca di essenze mediterranee ed esotiche alquanto rare che si conclude verso il mare con l’approdo borbonico. Il vivace intreccio di viali alberati, di lecci conduce alla giostra e ad una cappella che adornano il parco raccontando la storia di uno dei periodi di maggiore splendore della villa: proprietà del Principe di Salerno Leopoldo di Borbone, dal 1823 fu aperta al pubblico, arricchita di giostre e strutture ginniche alla moda tedesca, edifici monumentali cosiddetti “Case Coloniche”, “Cappella”, “ Lavanderia”. Leopoldo Principe di Salerno, figlio di Ferdinando IV, fece costruire dei giochi che nei giorni di festa apriva ai sudditi: orchestrine caroselli, bande e giostre a forma di cavallo, di barca. Oggi a noi resta la Palazzina del Mosaico, una peschiera e resti di alcune giostre. Pranzo libero lungo il percorso. Nel tardo pomeriggio, rientro in Hotel, cena e pernottamento.

TERZO GIORNO MARTEDI’  31 DICEMBRE  2024

CERTOSA DI SAN MARTINO – STAZIONI D’ARTE DELLA METROPOLITANA

Prima colazione in Hotel. Salita al Vomero, uno dei quartieri collinari di Napoli. Visita guidata della CERTOSA DI SAN MARTINO, imponente complesso religioso in stile barocco. Al suo interno una chiesa con marmi, dipinti e giardini con vista sul golfo, e il Museo Nazionale di S. Martino, contenitore della storia e della cultura di Napoli. Dalla Certosa vista mozzafiato su Napoli e il Golfo. Per la realizzazione della Certosa di San Martino, fondata nel 1325, fu chiamato l’architetto e scultore senese Tino di Camaino. Dell’impianto originario restano i grandiosi sotterranei gotici, una rilevante opera d’ingegneria. Nell’arco di cinque secoli la Certosa fu interessata da costanti rinnovamenti, nel 1581, si avvia un grandioso progetto di ampliamento, affidato all’architetto Giovanni Antonio Dosio, destinato a trasformarne il severo aspetto gotico nell’attuale preziosa e raffinata veste barocca. Il crescente numero dei monaci impose una radicale ristrutturazione del Chiostro Grande: si realizzarono nuove celle e fu rivisto l’intero sistema idrico. Il promotore di questa nuova e spettacolare veste della Certosa di San Martino è il priore Severo Turboli, in carica dall’ultimo ventennio del Cinquecento fino al 1607. I lavori avviati sotto la direzione di Dosio, vengono proseguiti da Giovan Giacomo di Conforto, che realizzerà la monumentale cisterna del chiostro. La Certosa nel 1866 viene destinata a museo e annessa al Museo Nazionale come sezione staccata ed aperta al pubblico nel 1867. Pranzo libero lungo il percorso. Pomeriggio a disposizione per la visita a un’opera della Napoli moderna: le “STAZIONI D’ARTE DELLA METROPOLITANA”. Le stazioni dell’arte sono un complesso artistico-funzionale, composto da venti fermate della metropolitana di Napoli, nascono da un progetto elaborato negli anni ‘90 dal comune di Napoli nell’ambito della costruzione e del potenziamento del proprio sistema di trasporto sotterraneo e successivamente, la regione Campania ha emanato linee guida da applicare per la progettazione e la costruzione di alcune stazioni della metropolitana napoletana concepite, non solo come luogo di transito ma anche alla fruizione dell’arte, è stata prestata particolare attenzione a rendere gli ambienti belli, confortevoli ed efficienti. La finalità principale è di combinare la fruizione del trasporto pubblico con l’esposizione degli utenti all’arte contemporanea, allo scopo di favorirne la conoscenza e diffusione. Vedremo in particolare due stazioni. La stazione Garibaldi che porta la firma dell’architetto e urbanista francese Dominique Perrault, cui è stato affidato anche il restyling dell’area sovrastante. Piazza Garibaldi si articolerà in due zone, a nord uno spazio aperto costituito da giardini, aree di gioco e di riposo. A sud uno spazio protetto, una grande struttura di “alberi” in acciaio che ripara la piazza ipogea. La stazione è strutturata come un unico, luminoso ambiente attraversato dagli spettacolari incroci delle scale mobili “sospese” e la copertura in vetro trasparente consente alla luce naturale di arrivare fin quasi al piano banchina, a circa 40 metri di profondità. Gli interni, fortemente caratterizzati dalla scelta dell’acciaio – satinato o lucidissimo e riflettente – cui fa contrasto soltanto il colore brillante di alcuni dettagli in arancione, ospitano due grandi opere di Michelangelo Pistoletto, uno dei protagonisti della scena artistica internazionale. Le due installazioni dal titolo “Stazione”, collocate appena prima delle ultime rampe di scale verso i treni – una sul lato della banchina di arrivo, l’altra su quello della banchina in direzione Piscinola – sono costituite da pannelli in acciaio specchiante sui quali sono serigrafate, a grandezza naturale, fotografie di passeggeri in attesa o in cammino. Le immagini statiche dell’arte e le mutevoli immagini riflesse dalla realtà si mescolano incessantemente nell’opera, che diventa così, come ha spiegato l’autore, “una porta che mette in comunicazione arte e vita”. La stazione Toledo della Metro 1 di Napoli, più volete premiata e dichiarata la stazione più bella d’Europa: scelta, tra 22 stazioni di grandi metropolitane europee, come la più bella d’Europa dal prestigioso quotidiano britannico Telegraph, è stata anche premiata dalla prestigiosa rete televisiva americana della CNN come la migliore stazione metropolitana in Europa tra 12, anche belle e originali, stazioni europee. E’ stata progettata da Oscar Tusquets Blanca architetto catalano di Barcellona ed è profonda circa 50 metri. Da realmente la sensazione di scendere verso il centro della terra grazie anche ai colori che accompagnano la discesa come, il marrone molto scuro che sembra terra, il giallo ocra tipico del tufo, e l’azzurro degli abissi marini. Nella grande sala della Stazione Toledo anche chi esce dal treno abitualmente ogni giorno non può non guardare la stupenda bocca ovale del “Crater de luz”, il grande cono di luce che attraversa in profondità tutti i livelli della stazione, collegando il piano della strada con la spettacolare sala che si trova a 40 metri sottoterra. Lungo le grandi pareti della grande sala si possono ammirare le Olas, onde in rilievo progettate da Oscar Tusquets Blanca, mentre i “pannelli” del mare sono di Robert Wilson dal titolo, By the sea… you and me, e sono light box a luce LED realizzati con la tecnica lenticolare. Al termine della visita rientro in Hotel. Preparativi per il cenone di fine anno. Pernottamento.

QUARTO GIORNO MERCOLEDI’  01 GENNAIO  2025

CASA MUSEO VILLA PIGNATELLI – PIO MONTE MISERICORDIA – NAPOLI

Prima colazione in Hotel. Trasferimento a Margellina, zona della città di Napoli, nel quartiere Chiaia, che si estende tra il largo Sermoneta e il largo Torretta, lambendo Piedigrotta e la riviera di Chiaia, dove visiteremo CASA MUSEO VILLA PIGNATELLI. La Villa rappresenta un modello, tra i più rilevanti, dell’architettura neoclassica napoletana, caratterizzata dalla magniloquenza degli elementi adottati e dalla compresenza di stilemi diversi: da quelli neorinascimentali delle torrette d’ingresso in pietra lavica, alle riprese dell’architettura greca antica, neopalladiana e neopompeiana, fino alla originale soluzione del monumentale colonnato neodorico, che si sovrappone al retrostante ordine ionico gigante della facciata. L’edificio viene progettato da Pietro Valente nel 1826 quando Ferdinando Acton, figlio di sir John, primo ministro di Ferdinando IV, decide di costruirsi una residenza lungo l’asse stradale che fiancheggia la Villa Reale. Il particolare gusto del committente si riflette nella sistemazione dell’edificio padronale al centro di un parco, secondo la tradizione inglese, e nell’andamento sinuoso e irregolare del giardino che mantiene ancora intatto l’impianto originario ideato da Guglielmo Bechi. Acquistata nel 1841 dai banchieri Rothschild, la villa viene radicalmente trasformata nell’arredo e ampliata. Con l’Unità d’Italia, i Rothschild sono costretti a vendere la Villa al principe Diego Aragona Pignatelli Cortes, dal cambio di proprietà derivano diversi mutamenti nell’arredo, testimonianza di un ricercato gusto eclettico, tipico della fine dell’Ottocento. Nel 1955 la principessa Rosina Pignatelli, dona allo Stato la Villa circondata da un ampio parco con annesse costruzioni. Con l’arredo che la costituiva viene così fondato il Museo intitolato a Diego Aragona Pignatelli Cortes, uno dei pochi esempi, se non l’unico, per l’intrinseco rapporto fra edificio e collezioni, di casa museo esistente oggi a Napoli. Pranzo di Capodanno in ristorante riservato. Visita di PIO MONTE MISERICORDIA, edificio monumentale di Napoli nato come istituzione benefica laica, tra le più antiche e attive della città, ospita al suo interno una chiesa seicentesca dov’è conservata la tela delle Sette opere di Misericordia del Caravaggio, tra le più importanti pitture del Seicento italiano, e altri prestigiosi dipinti dello stesso secolo appartenenti alla scuola napoletana. Rientro in Hotel per la cena e pernottamento.

QUINTO GIORNO GIOVEDI’  02 GENNAIO  2025

COMPLESSO DONNAREGINA – NAPOLI – RE/PR

Prima colazione in Hotel. Visita guidata al COMPLESSO MONUMENTALE DI DONNAREGINA. Il complesso offre un interessante ed unico itinerario tra gotico e barocco. E’ possibile ammirare la chiesa trecentesca di Donnaregina Vecchia, rara testimonianza dello stile gotico napoletano, e la Chiesa di Donnaregina Nuova in stile Barocco. Grande benefattrice della chiesa Gotica fu la regina Maria d’Ungheria, moglie di Carlo II d’Angiò, il cui monumento sepolcrale, opera di Tino di Camaino, è ancora visibile nella chiesa trecentesca insieme ad un importantissimo ciclo di affreschi attribuito all’artista Pietro Cavallini. Lungo il percorso museale che si snoda all’interno dell’edificio barocco, sede del Museo Diocesano di Napoli, sono esposti dipinti di Giordano, Vaccaro, Solimena e meravigliosi oggetti liturgici. Al termine inizio viaggio di rientro alle località di provenienza. Pranzo libero lungo il percorso. Arrivo previsto in tarda serata.

La quota individuale di partecipazione di 1.110,00 (base minima 30 partecipanti)

La quota individuale di partecipazione di 1.170,00 (base minima 25 partecipanti)

La quota individuale di partecipazione di 1.260,00 (base minima 20 partecipanti)

comprende: Viaggio in Pullman Gran Turismo dotato dei più moderni comfort e sistemi di sicurezza; Sistemazione in Hotel 3/4****Stelle, in camere doppie con servizi privati con trattamento di mezza pensione (cene), prima colazione a Buffet; pranzo del primo gennaio; bevande ai Pasti; servizio guida come da programma; assicurazione medico/bagaglio/annullamento; prenotazioni e ingressi a: Palazzo Reale Portici, Villa Delle Ginestre, Villa Campolieto, Parco Villa Favorita, Certosa di San Martino, Casa Museo Villa Pignatelli, Pio Monte Misericordia, Complesso Donnaregina; accompagnatore Prof. Bolondi Franco per tutta la durata del tour.

La quota non comprende: Pranzi ad esclusione del pranzo del 1 gennaio, tassa di soggiorno da saldare direttamente in Hotel; extra di carattere personale; tutto quanto non specificato nella voce: “la quota comprende”.

Supplemento Singola € 260,00.